mercoledì, maggio 28, 2008

La fine della festa.......

ROMA — RAGAZZI, occhio: se vi sbronzate (e poi guidate) sono guai. Da ieri più che mai.Il decreto legge sulla sicurezza pubblicato lunedì sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore appunto da ieri prevede fra prima il sequestro e poi — dopo alcuni mesi con la sentenza di condanna — la confisca dell’auto per chi viene sorpreso al volante con un tasso alcolico superiore all’1,5 g/l. Confisca vuol dire: esproprio definitivo in favore dello Stato. Cioè: quell’auto non sarà più tua e dovrai comprartene un’altra se e quando vorrai e potrai tornare a guidare. C’è una sola deroga: niente confisca se il veicolo appartiene a una terza persona. Ma è l’unica eccezione, per il resto vale il pugno di ferro imposto dal nuovo Governo. Sono quindi in arrivo spiacevoli sorprese per migliaia di italiani e un nuovo tesoretto (in parco automobili) per le casse statali.
SE TANTO mi dà tanto, già ieri (primo giorno di attuazione della nuova norma) una trentina di automobilisti hanno probabilmente dato l’addio alla loro vettura. Questo dato è figlio della seguente stima: negli ultimi sedici mesi, quasi 15mila italiani sono stati sorpresi alla guida con un tasso superiore all’1,5 g/l e la media quotidiana fa appunto 30. Si alza vertiginosamente, questa media, se si prendono in esame soltanto i week end, dove i controlli — e magari l’euforia alcolica — si impennano. Pensate che nei soli primi quattro mesi del 2008 (sui quasi 60mila controlli effettuati dal venerdì sera alla domenica sera da polizia e carabinieri), più di 8mila persone sono risultate positive all’etilometro e 2300 avevano un tasso superiore all’1,5 g/l. Vuol dire: 143 persone a week end. Più di settanta al giorno. Più del doppio della media. Una strage di automobili e un salasso economico per tanti italiani (e tantissimi giovani).
ADESSO voi lettori vi domanderete: ma come si fa a raggiungere un tasso alcolico di 1,5 g/l? Quando si rischia di vedersi davvero ‘scippare’ dallo Stato (a ragione, intendiamoci) la propria vettura?Nella tabella qui a destra vi proponiamo una simulazione, nella quale abbiamo preso ad esempio due ragazzi (un uomo e una donna) di 25 anni. Detto che non esiste una regola infallibile e che mille variabili — primo fra tutti il metabolismo personale — possono condizionare il test, è però evidente che per finire nei guai bisogna avere bevuto, e parecchio. In genere l’uomo «resiste» di più, la donna un po’ di meno.
MA DI UNA COSA potete stare tranquilli: se andate al ristorante e pasteggiate con un paio di bicchieri di vino, oppure con una birretta media, non vi succederà nulla. Non sarete positivi all’etilometro (e quindi non solo non vi avvicinerete all’1,5 g/l letale, ma neppure andrete sopra lo 0,50 g/l previsto come limite massimo dalla legge) e nessuno si sognerà di confiscarvi l’auto. Conserverete patente e automobile. Solo chi si sbronza — e forte — passa guai seri.Un altro interrogativo che molti di voi si potranno porre è il seguente: ma che fine faranno le quindicimila auto che ogni anno (speriamo però che il numero si abbassi) diventeranno di proprietà dello Stato? Risposta: andranno all’asta, oppure saranno utilizzate dalle forze dell’ordine. Per quelle che andranno all’asta, molti auspicano che il ricavato finisca in un apposito fondo per la sicurezza stradale. La «rivoluzione» che vi illustriamo in queste pagine, costituisce un passaggio chiave nella lotta contro l’alcol e per la sicurezza stradale, lotta che negli ultimi due anni ha cominciato a dare eccellenti risultati, grazie anche all’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, che sono passati dai 200mila scarsi del 2005 agli 800mila del 2007. E per il 2008 si potrebbe arrivare addirittura ai 2milioni. Ma in altri Paesi — vedi la Francia, o vedi la Spagna — i test contro l’etilometro sono anche 8milioni all’anno. E non è una «persecuzione»: tutti gli studi dimostrano che un buon 30% degli incidenti, soprattutto nelle ore notturne e nei week end, è causato dalla guida in stato di ebbrezza. O, peggio ancora, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Quasi duemila italiani muoiono ogni anno sulle strade per colpa dell’alcol o della droga.

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